Villa Montesano è un simbolo della memoria collettiva di tutto il Meridione d’Italia. Fu costruita tra il XVII e il XVIII secolo, tra San Paolo Bel Sito e la frazione Livardi dai gesuiti, giunti a Nola nel 1558, per opera della Contessa di Nola Maria Sanseverino, moglie di Enrico Orsini. A seguito dell’espulsione dei gesuiti dal Regno di Napoli per volere di Ferdinando IV di Borbone, la Villa fu di proprietà della famiglia Della Valle e, alla fine del 700, ebbe ospite per lungo tempo il maestro Domenico Cimarosa. Successivamente la villa fu di proprietà della famiglia Contieri. Durante la prima guerra mondiale la villa ospitò i profughi friuliani ma il suo destino è legato principalmente alle vicende dell’ultimo conflitto. I continui bombardamenti a cui era incessantemente sottoposta la città di Napoli consigliarono al Ministro dell’Interno di cercare una sede più idonea e sicura per il prezioso archivio di Stato di Napoli. Nel dicembre del 1942 furono trasportate a Montesano 866 casse di legno ed anche materiale non imballato. Fu nascosta a Montesano la parte più preziosa dell’Archivio di Stato di Napoli.
La villa e il suo tesoro restarono al sicuro solo fino al 28 settembre del 1943, quando alcuni militari tedeschi in ritirata, per fornirsi di cibo ispezionarono la villa e i documenti in essa contenuti. La mattina del 30 settembre, esattamente alle ore 9,45, iniziarono l’opera di distruzione ponendo agli angoli di ciascuna sala e nel centro paglia e polvere pirica appiccandovi il fuoco in modo che in pochi minuti tutta la villa divenne un unico rogo.
Per molti giorni il fumo oscurò il cielo di Montesano…